L’aspetto visuale di una presentazione è parte del contenuto, è metainformazione, ed è educazione al pensiero.

 

L’importanza dell’organizzazione spaziale dei contenuti

Immagina di dover cercare un contenuto specifico in un libro che non ha capitoli, paragrafi e indice. Beh, sarebbe un delirio, no? Sei certamente consapevole di quanto sia importante la struttura (possibilmente logica) di un contenuto testuale affinché questo possa essere fruibile e ben usabile.

Ma… è la stessa cosa quando dal piano dei testi si passa a quello della grafica? Non sempre, eppure la logica e la funzione dei corpi-carattere, delle gerarchie e degli spazi è fondamentale affinché un contenuto visuale sia ben fatto ed efficace. Non ci credi? Ecco un esempio: una delle prime copertine di “The Boke Named the Governour“, testo del 1530 di Thomas Elyot. Guardando l’immagine si comprende subito come la mancanza di un’organizzazione grafico-spaziale dei testi renda difficoltosa anche la semplice individuazione del titolo, cosa che non accade per ristampe più recenti come questa. All’epoca delle prime edizioni, essendo la stampa tipografica a caratteri mobili apparsa da poco in Europa, non erano ancora stati sviluppati né estetica né criteri di corretta comunicazione visuale. Può apparire assurdo ma il semplice individuare a colpo d’occhio il titolo di un libro, senza incorrere in dubbi o errori, è una conquista recente. Quando logiche e criteri vengono sviluppati e definiscono gli standard, fondano consuetudini che diventano elementi culturali condivisi.

Anche se non sempre ci facciamo caso, le slide, le dispense e i volantini che usiamo in classe sono immersi in queste consuetudini e prassi culturali, ma non sempre le rispettano, con il rischio di essere meno fruibili e scarsamente efficaci.

Per riflettere e darti qualche spunto operativo abbiamo realizzato una ⬇️ piccola guida all’equilibrio visivo per le presentazioni scolastiche ⬇️, da cui potrai prendere spunto per slide e lavori didattici (ma non solo, all’interno troverai anche esempi di locandine e volantini di vario tipo), e che potrai usare come riferimento per guidare la classe a un corretto confezionamento dei contenuti.

Esploriamo adesso, per punti, alcuni elementi essenziali per realizzare buone presentazioni scolastiche:

 

I font

Scegliere un tipo di carattere adatto ai contenuti e a chi dovrà fruirne non è così banale, come per tutto ciò che è destinato a un target specifico, richiede innanzitutto un passo indietro: non si sta presentando sé stessi o sé stesse (con i propri gusti) ma si sta realizzando un prodotto per qualcun altro. Scegliere il font adatto al contenuto che si vuole veicolare significa tener presente destinatari ma anche il contesto (in questo caso l’istituto scolastico) in cui la presentazione avrà luogo. Il consiglio più ovvio è quello di evitare il “fumettoso” Comic Sans (più adatto alle primarie) e di optare per caratteri “bastonati” che conferiscono autorevolezza e la cui essenzialità costituisce uno stimolo visivo non pesante. Le famiglie di caratteri si dividono in “graziate” e “bastonate”, le prime comprendono tutti i font che alle estremità hanno “allungamenti” che ne abbelliscono l’aspetto ma non sono essenziali all’individuazione della singola lettera; le seconde annoverano tutti i caratteri la cui forma è costituita dalle sole linee necessarie a individuare la lettera rappresentata.

Qualche consiglio? Se stai parlando di storia la famiglia “Times” può essere l’ideale, conferisce solennità; per le materie scientifiche, letterarie e artistiche i caratteri bastonati (o quelli graziati ma dal tratto moderno) sono davvero il top.

Attenzione: se in classe c’è qualcuno con bisogni o disturbi specifici puoi optare per i font sviluppati ad hoc, che sono comunque ben leggibili per qualsiasi occhio ;-).

Ultima cosa: scegli un font, al massimo due e usa solo quello, eviterai l’effetto-sagra.

 

Lo spazio vuoto

Hai presente un cofanetto che contiene un gioiello? Bene, se ci pensi è eccessivamente grande rispetto a ciò che ospita. Il motivo è semplice: lo spazio conferisce importanza, preziosità. Fai quindi “respirare” i contenuti isolandoli per dar loro la giusta importanza e per consentire una migliore leggibilità complessiva. Valorizza anche, ove possibile, lo spazio fra elementi grafico-testuali e i bordi dello spaio-pagina.

 

L’organizzazione della pagina

In questo caso sono fondamentali le gerarchie, come visto per l’esempio del libro di Elyot. Ogni pagina (o slide) deve essere pensata per dare un’informazione precisa, non per contenere un brulichìo di dati. Sulla ⬇️ piccola guida all’equilibrio visivo ⬇️ puoi trovare alcuni esempi chiari e concreti per suddividere in maniera efficace lo spazio-pagina.

Tieni presente che di norma una pagina si legge a “Z” o a “F”, come troverai spiegato nella ⬇️ guida scaricabile all’equilibrio visivo nelle presentazioni scolastiche ⬇️, organizza, quindi, i contenuti in modo da andare verso le attitudini di chi legge.

 

I colori

Sappiamo che ogni colore determina reazioni specifiche e sappiano anche che, culturalmente, condividiamo alcune convenzioni legate alle cromìe: blu e grigio sono colori legati all’autorevolezza, il rosso attiva e allarma, il verde fa ecologia… Scegli un colore (o al massimo una palette di 3 colori) e vai avanti con quello, eviterai l’effetto-arlecchino.

 

Grafici e tabelle

Ogni tipo di grafico (istogramma, a torta, a blocchi e così via) può risultare utile per comprendere visivamente uno specifico concetto. Se non c’è necessità e se devi presentare la stessa tipologia di dati in più pagine, scegli il tipo più adatto e non cambiare, fra i principi dell’usabilità ce n’è uno che recita: il riconoscimento è meglio del ricordo. Qualche consiglio? Ecco qua: per rappresentare un fenomeno a 2 valori (per esempio la composizione maschi/femmine di un parlamento) è ottimo il grafico a torta, che risulta ben intuibile; per indicare un andamento temporale sono ottimi i grafici di derivazione cartesiana, come gli istogrammi; se la necessità è rappresentare l’incidenza di singoli elementi sul tutto sono ottimi i grafici a blocchi.

Per le tabelle cerca di essere essenziale, mille valori in una singola pagina (o slide) non sono leggibili, e magari raggruppa i dati meno significativi.

 

Organizzare le presentazioni scolastiche: i consigli finali

  • pensa sempre a come verrà visto ciò che realizzi: su una LIM? In proiezione su una parete? Via Pc? Su carta? E pensa anche alle dimensioni del mezzo su cui tutto il tuo lavoro dovrà essere fruito, avrai la possibilità di sviluppare ingombri e dimensioni che si adatteranno perfettamente all’occhio di chi guarda
  • non cambiare per il gusto di cambiare, se nella tua pagina-tipo il titolo è in alto a destra, uniforma tutte le pagine e mantieni questa scelta a mo’ di convenzione
  • attribuisci stesse funzioni alla stessa tipologia di elementi, se i titoli di capitolo sono in tutto-maiuscolo, usa questa modalità solo per i titoli e uniforma il resto; stesso discorso per la giustificazione (ovvero l’allineamento orizzontale del paragrafo) e per eventuali icone di scorrimento nei lavori ipertestuali
  • usa le immagini se e quando servono, cercando un mood (cioè uno stile) visivo uniforme e adatto sia a ciò che vuoi comunicare, sia ai destinatari
  • less is more, sempre e in ogni caso 😉 .

 

Bene, dopo tutto ciò è proprio il momento di scaricare la nostra ⬇️ guida per l’equilibrio visivo nelle presentazioni scolastiche ⬇️. Buona lettura e… buone presentazioni!