Sussurrando, a squarciagola, a bocca chiusa, con impostazione lirica, in stile rock o – perché no – allo stadio con una marea umana che lo fa all’unisono, cantare è bello, liberatorio e ha incredibili effetti su corpo e menteCerto, fare del canto una professione è qualcosa di impegnativo e anche se lo scopo non è trionfare a Sanremo, imparare a cantare potrà avere ricadute significative anche sul tuo rendimento universitario. Non ci credi? Beh, non ti resta che fare 2 cose: la prima è continuare a leggere, la seconda è metterti a cantare! 

5 cose da fare al primo anno di università: cantare

Il canto

Secondo studi recenti l’atto del cantare ebbe origine decine di milioni di anni fa, quando i nostri antenati si muovevano volteggiando da un ramo all’altro, comunicando attraverso suoni “protomusicali”. Certo è che oggi il nostro cervello, per cantare, ha sviluppato neuroni specifici (si trovano nella parte superiore del lobo temporale) per il canto, e che l’apparato logo-fonico sembra fatto apposta per cantare.

 

I benefici del cantare

Sono innumerevoli i benefici che possiamo attribuire al cantare, il primo dei quali è un deciso contenimento del chiacchiericcio mentale: quando si canta, infatti, si è concentrati su ciò che si sta facendo e l’intrico di pensieri aggrovigliati e preoccupazioni svanisce.

La meraviglia del cantare: l’esperienza e i consigli di una cantante

Cantare bene, coordinando sistema respiratorio, sistema fonatorio e sistema articolo-risonanziale, ha effetti positivi non solo su questo muscolo fondamentale ma anche sui polmoni e sul resto della muscolatura implicata nella respirazione. Chi canta riesce a dormire meglio, dissipare lo stress, produrre endorfine e aumentare l’autostima. Chiunque, poi, ha sperimentato almeno una volta quanto sia bello cantare assieme. Tutti questi benefici non sono appannaggio esclusivo di chi canta per professione ma sono alla portata di tutti, senza distinzione alcuna, a partire dal primo anno di vita (anzi: già nel grembo materno, visto che è possibile trovare corsi dedicati al canto prenatale, quello fatto dai futuri genitori durante i mesi nei quali la vita si sta formando).
E tu? Vuoi davvero perdere l’occasione di imparare a cantare? Beh, leggi quello che ha da dirti Elisa Ghilardi, cantante con alle spalle un migliaio di live in pub, piazze e teatri, insegnante specializzata Metodo Propriocettivo Elastico (PROEL) per trattare i disturbi della voce e insegnante di canto (EMT Estill Voice Training):

Nella tua esperienza, iniziare a cantare, come cambia le persone?

Il canto è una cosa molto intima. Cantare, più che suonare uno strumento, ti mette a nudo – e spesso in grande difficoltà – soprattutto davanti a un pubblico. Inizialmente bisogna lavorare su sé stessi, sul controllo e la gestione delle emozioni. Bisogna oltrepassare limiti e barriere che ci auto-imponiamo per riuscire a liberare il suono e la voce. Cantare significa conoscersi meglio, conoscersi a 360°, significa anche imparare ad accettarsi. È un viaggio intenso, a volte complesso ma bellissimo che richiede pazienza e amore.
In tutto questo non possiamo dimenticare che la voce, come gli altri strumenti, e insieme agli altri strumenti, ci permette di condividere musica e quindi l’arte, le emozioni e la cultura.

Quali sono gli errori da non fare se si vuole iniziare a cantare?

Non ci sono errori da non fare secondo me. L’unica cosa che raccomando è quella di non chiedere troppo a uno strumento se non è ben allenato. Se si è alle prime armi (e non solo) un buon allenamento in generale si ottiene seguendo la regola del “poco e spesso“, meglio cantare per poco tempo e più spesso piuttosto che fare lunghe sessioni di pratica che affaticano e possono portare al bisogno di recupero vocale. L’obiettivo deve sempre essere l’economia vocale: ottenere il massimo facendo il minimo, ricercando una sensazione di non fatica e assoluta facilità quando si canta.

Cosa provi tu, quando canti?

Per me è la cosa più bella del mondo! Provo piacere e soddisfazione. Fa parte di me, non mi immagino senza il canto.

Ci sono persone a cui è sconsigliabile cantare?

Non credo. Onestamente penso che ognuno di noi possa trovare una propria dimensione nel canto ed è molto importante cercare la propria identità per arrivare a ottenere dei risultati.

Che consigli puoi dare a chi vuole iniziare?

Cantare, cantare, cantare, e cantare quello che ci piace. Trovare una guida che ci aiuti a capire la voce e ci appassioni sempre più alle sette note, possibilmente allargando anche gli orizzonti musicali ed estetici.

Meglio cantar da soli o in compagnia?

Se possibile è bello fare entrambi, sono cose diverse e complementari. Cantare in compagnia significa amalgamare e modellare più voci insieme per ottenerne una nuova e unica. Un’esperienza bellissima! Ma c’è bisogno anche di conoscersi come voce individuale per poter esprimere al meglio la vocalità.

La cosa più strana che ti è capitata in tanti anni di musica?

Una volta ho cantato dalle 5:00 alle 7:00 all’alba, sul sorgere del sole in un posto a picco sul mare. È stato abbastanza strano ma è stato bellissimo. Partire con il buio e un cocktail, il mare che a poco a poco appariva, e finire con sole, brioche e cappuccino.

Quanto costa imparare a cantare?

Dipende dal livello a cui si vuole arrivare. Può costare relativamente poco, oppure tantissimo; diciamo che si parte mediamente da un minimo di 25-30 Euro a lezione, generalmente a cadenza settimanale. Oltre alle lezioni singole di tecnica vocale e stile (pop, rock, jazz, soul, musical…) lo studio del canto può essere integrato con attività parallele come seminari, corsi di gruppo, corsi di strumento…

 

Allora, ti è venuta la voglia di cantare? No, non tirar fuori la scusa dell’esser stonati, non regge, con un corso di base puoi imparare! E se proprio hai paura… canta che ti passa!!!