Il respiro rallenta, tutto attorno sembra fermarsi, i rumori di fondo si attutiscono, cala il silenzio, i muscoli si tendono. Poi un fruscìo, infine l’impatto della freccia sul bersaglio. È questo il tiro con l’arco, disciplina antichissima nata per la caccia e oggi attività sportiva diffusa un po’ ovunque. Tirare con l’arco è uno sport bellissimo, che aiuta la concentrazione e il coordinamento, e che potresti decidere di praticare durante il tuo primo anno d’università dando, al tempo libero un significato nuovo e (lo capirai leggendo) sorprendente. 

Il tiro con l’arco 

Il tiro con l’arco si fa principalmente all’aperto, con uno strumento che diventa tutt’uno con il braccio; coinvolge sensi, propriocezione, coordinamento e performance mentale. La sfida, freccia dopo freccia, affascina gli esseri umani da circa 30.000 anni e ancora oggi coinvolge migliaia di persone nella sola penisola. Fra le curiosità “stuzzicanti” il fatto che le gare di tiro con l’arco hanno una tradizione ultrasecolare (iniziarono nel lontano 1829) e che si tratta del secondo sport (dopo il tennis) ad avere ammesso le donne alle gare. 

 

I benefici del tiro con l’arco 

Se è intuibile il contributo di una disciplina come il tiro con l’arco per le capacità di concentrazione, i benefici per il corpo sono sorprendenti, a partire dalla muscolatura che contribuendo alla tensione dello strumento, viene sollecitata in modo rilevante e acquisisce forza, resistenza e stabilità. Centratura e gestione dell’equilibrio sono altre funzioni che migliorano con la pratica costante, anche se ciò che fa il tiro con l’arco per l’attenzione rimane unico: ci si allena per rendere “automatici” tutti i gesti preliminari di puntamento e tensione, in modo da liberare la mente per permetterle di focalizzarsi solamente sul bersaglio; la cosa incredibile che accade con l’esperienza è la gestione delle cosiddette “fluttuazioni attentive”, si impara cioè a isolare gli stimoli sensoriali, tanto che si arriva a guardare il bersaglio solo a ridosso dello scoccare della freccia, sfruttando il tempo preliminare per concentrarsi. 

 

La bellezza del tiro con l’arco: l’esperienza e i consigli di un istruttore

Con Andrea Ragghianti, istruttore di primo livello della Federazione Italiana Tiro con l’Arco (F.I.T.ARCO) abbiamo parlato di come il puntare frecce verso un bersaglio possa essere attività in grado di offrire soddisfazioni, relazioni e stimoli a 360°. 

 

Nella tua esperienza, il tiro con l’arco, come cambia le persone?

Essendo uno sport che richiede calma, disciplina e pazienza, tende a responsabilizzare. C’è da dire che, di norma, l’ambiente del tiro con l’arco è piacevole. La competizione si mantiene sempre su un livello esclusivamente sportivo, favorendo la nascita di relazioni autentiche e spirito di comunità. Il cambiamento che si nota, che è sempre di empowerment ed equilibrio, si amplifica grazie alla dimensione di gruppo. 

Quali sono gli errori da non fare se si vuole iniziare a tirare con l’arco?

È fondamentale evitare di iniziare in autonomia! Si ha sempre bisogno di una guida affidabile per muovere i primi passi. Tecnica, disciplina e preparazione fisica, in questo sport necessitano di un supporto qualificato, che imposti chi vuol praticare nella maniera più corretta per prevenire gesti sbagliati ed evitare sofferenze muscolari, posturali o articolari. Con arco e frecce non si deve avere fretta ma pazienza e perseveranza, bisogna imparare con gradualità a conoscere gli strumenti, la tecnica e le proprie emozioni. 

Cosa provi tu quando tiri con l’arco?

Quando vado ad allenarmi non ho altri pensieri o problemi, è un po’ il bello di questo sport, che mi ha insegnato a migliorare la concentrazione e focalizzarmi sugli obiettivi. E poi mi libero, quando la freccia impatta il bersaglio è come se portasse con sé tutte le tensioni, è difficile da spiegare a chi non lo abbia mai mai provato, ma.. come dire… il tiro con l’arco porta le sensazioni soggettive a un altro livello. 

Ci sono persone a cui è sconsigliabile tirare con l’arco?

Non esistono persone alle quali è “sconsigliabile” questo sport (salvo presenza di psicosi o disturbi simili). In genere dagli 8 anni in poi qualsiasi persona può tirare con l’arco, non c’è nemmeno un’età massima, ci sono ottimi arcieri over 80.
CI tengo anche a dire una cosa: il tiro con l’arco è uno sport accessibile, le tecnologie di tiro con l’arco per le persone con mobilità ridotta e per quelle che hanno perso la vista, sono molto avanzate. Persone che hanno difficoltà posturali possono praticare ma è sempre opportuno che vengano seguite da insegnanti specializzati previo consulto medico.  

Che consigli puoi dare a chi vuole iniziare?

Mai mollare! Iniziare bene richiede tempo e tanto allenamento, se alla fine si continua a provare i risultati si raggiungono. Per imparare è poi fondamentale che scatti il feeling con chi insegna. 

La cosa più strana che ti è capitata in tanti anni di tiro con l’arco?

Ho visto frecce che esplodevano in aria a seguito di una rottura, ho fatto un hunter & field (una gara a tappe in campagna) sotto una bufera di grandine, ho fatto uno dei miei record a 70 m con una tempesta di vento, mi è anche esploso un arco in mano dopo che si era allentata una vite 😂 

Quanto costa praticare il tiro con l’arco?

Il costo è variabile, le varie compagnie di arcieri che offrono corsi, hanno politiche di prezzo molto differenti fra di loro. Si può però iniziare anche con 100-150 € (corso di base) ma i prezzi possono salire. L’attrezzatura è personale e il kit di un arco olimpico parte da un minimo di 400 €, mentre un set da 12 frecce di media qualità arriva a costare oltre 150 €. Per chi pratica in maniera agonistica ci sono poi i costi legati ai tesseramenti, alle visite mediche e quelli per l’iscrizione alle gare.
In ogni caso c’è sempre da trovare un equilibrio tra qualità, prezzo e necessità; sempre meglio farsi consigliare da qualcuno che ha esperienza. 

 

Se leggendo questo post hai visualizzato un bersaglio, beh, non c’è altro da dire: corri a cercare la compagnia di arcieri più vicina a casa e comincia subito il tiro con l’arco. 

Qui troverai invece, fra 7 giorni, un altro capitolo dedicato alle 5 cose da fare al primo anno di università.