uando c’è da fare una scelta come quella dell’università è normale sentirsi un po’ indecisi. Un modo originale ma efficace e interessante per orientarsi è quello di scrivere un’autobiografia. Non si tratta di autocelebrarsi ma di capirsi un po’ meglio per fare la scelta giusta! E allora… 3… 2… 1… Scrivi!

Scrivere la tua storia: perché è importante farlo nell’anno della maturità

Sia chiaro, ogni momento è buono per iniziare un’attività come quella della scrittura (e della scrittura autobiografica in particolare) ma ci sono fasi della vita che forse sono più indicate di altre. Il motivo è semplice: ci sono eventi che ci impongono di “tirare una linea”, chiudere un’esperienza e iniziarne un’altra. Se pensi alla tua vita, a chi sei, al momento che stai vivendo, puoi renderti conto di quanto finire la scuola sia il termine di un percorso e di come quel “pezzo di carta” sia una sorta di pass iniziatico che ti apre le porte di un mondo nuovo. Ecco che, proprio in questo momento, sei qualcuno che sta cambiando, che sta crescendo, una persona che nel giro di pochi mesi sarà immersa in una realtà che finora è sconosciuta. Fra soli 12 mesi la tua autobiografia sarà ricca di avventure e capitoli straordinari; con le parole puoi fissare ciò che sei adesso e guardarti dentro per compiere al meglio la tua scelta di studio.

Autobiografia come bussola - Orientazione

A cosa serve scrivere? Ad allenarsi!

I benefici della scrittura sono molti, sia che si scriva con la penna (chirografia), sia che lo si faccia al computer, picchiettando sui tasti. Questi i principali effetti dello scrivere:

  • scrivere allena il pensiero analitico
    la scrittura non è volatile come il suono, è “ferma”, consente la rilettura, la riflessione; la scrittura impone di elaborare una parola alla volta, in sequenza; la scrittura di testi complessi implica il saper organizzare i contenuti. Bene, tutto questo è pensiero analitico, quel modo di far funzionare il cervello che isola e scompone le informazioni classificando, assegnando peso e attribuendo significato
  • scrivere allena l’attenzione
    se devi scrivere una frase di senso compiuto, che rispetti regole grammaticali, adotti il lessico e la costruzione adeguati, hai necessità di prestare attenzione a quello che fai. Quando inizi a scrivere usando costruzioni più complesse e il linguaggio si arricchisce di subordinate, ancor più devi focalizzarti su ciò che vuoi comunicare. In un contesto in cui si naviga sul web con mille finestre aperte, si scrivono mail sul telefono mentre suonano le notifiche social sullo smartwatch, non si è mai sottoposti a uno stimolo alla volta. Fermarsi e pensare a ciò che si scrive è non solo un buon allenamento ma un vero e proprio dono per l’attenzione
  • scrivere allena la creatività
    quando scrivi devi trovare soluzioni, dal non ripetere la stessa parola troppo spesso al trovare modi particolari di dire o non-dire. Sono piccoli task che stimolano la creatività, o meglio la capacità della mente di ideare soluzioni creative di fronte a necessità specifiche o a semplici desideri
  • scrivere allena le capacità introspettive
    davanti a un foglio bianco si è costretti a “buttare fuori” qualcosa di sé. È lì che inizi a conoscerti meglio, a scavare per trovare qualcosa da dire e il modo migliore per farlo. All’inizio – con tutta probabilità – sarà solo “fuffa” ma dopo poco comincerai a incontrare parti di te che ti aiuteranno a capire meglio chi sei. Se ciò che stai scrivendo è la tua storia, tutto questo viene amplificato.

 

Perché scrivere un’autobiografia?

Come detto all’inizio non si tratta di autocelebrarti, devi semplicemente fermarti, guardarti dentro e lasciare una traccia di te. Scrivere la tua storia è qualcosa di molto più interessante di quanto tu possa pensare. Ecco i motivi per cui scrivere la tua storia è così importante:

  • l’autobiografia ti fa acquisire consapevolezza
    scavare nella memoria per ricordare eventi, sensazioni, persone, aspirazioni, gioie e dolori, è un processo che innesca un movimento che ti aiuta ad andare in profondità. Sarai, passo-passo, sempre più consapevole di te, della tua evoluzione. Scoprirti attraverso la tua autobiografia ti permetterà di cogliere suggestioni e percorsi che diventano chiari solo a un approccio non superficiale
  • l’autobiografia ti “libera”
    mettere “nero su bianco” ciò che ti rende felice o ti turba, significa esprimere (parola il cui significato letterale è “premere fuori”) i tuoi stati d’animo. La scrittura è sempre uno “scarico” emotivo che può liberarti da pesi e nodi interiori mai sciolti (non dimenticare, fra l’altro, che tenere segreti genera stress)
  • l’autobiografia può farti “rappacificare” con gli altri
    a differenza del parlare, che ha sempre una componente “agonistica”, lo scrivere è un esercizio riflessivo. Come tale, ti impone una valutazione più equilibrata della tua storia; è così che scrivendo, può accadere di rivalutare episodi, scelte e soprattutto persone. Non di rado capita che chi inizia a scrivere la propria autobiografia, si “rappacifichi” con coloro da cui pensava di aver subito un torto; con la scrittura, infatti, è più facile analizzare anche il punto di vista altrui, che nella foga del discorso parlato, spesso si fa fatica a comprendere
  • l’autobiografia può darti “chiarezza”
    eh sì, se scrivi e poi leggi la tua storia, può accadere che tu riceva in regalo una chiarezza che altrimenti è difficie da trovare. Puoi scoprire chi vorresti essere “da grande”, mettendo assieme piccole tessere che nella la tua vita sono sparse qua e là e che solo leggendo possono trovare un posto e comporre un’indicazione ben precisa. A volte capita di esser travolti dagli eventi, la calma della scrittura aiuta a rallentare, creando le condizioni perché poi, leggendo, si possa individuare un percorso là dove in apparenza c’è solo caos. Per questo scrivere la tua autobiografia nell’anno della maturità può essere così importante per aiutarti a fare la scelta giusta
  • l’autobiografia può aiutarti a crescere
    chi sei? Una buona risposta è dire che sei i tuoi pensieri. Il punto è che nei tuoi pensieri c’è solo un protagonista, e… indovina chi è? Se scrivi la tua storia, nel momento in cui vai a leggerla succede qualcosa di “magico”: metti distanza, ti guardi dall’esterno. Questa condizione ti fa uscire dalla pura soggettività e ti permette di acquisire una maggiore obiettività; leggere la tua storia come se fosse il racconto di vita di qualcun altro, ti fa crescere perché smetti di essere autoreferenziale e ti apri al mondo, agli altri. Scrive Duccio Demetrio, massimo esperto italiano di autobiografia, che ha insegnato Filosofia dell’educazione e Teorie e pratiche della narrazione all’Università di Milano Bicocca: “Quando il pensiero autobiografico, un pensiero che nasce nella nostra individualità e di cui soltanto noi siamo gli attori, conosce e svela questi istanti affettivi, abbandona la sua origine individualistica e diventa altro […] l’egocentrismo che parrebbe caratterizzarlo si muta in un altruismo dell’anima; lascia una traccia benefica, soprattutto quando la nostra storia non è più del tutto nostra, quando si scopre che il lavoro sul passato ci riavvicina”.

 

Voglio scrivere la mia autobiografia ma… come inizio? Ecco qualche consiglio

Crea il setting mentale giusto: non devi scrivere un’opera destinata a rimanere negli annali della letteratura (se ci riesci, ovviamente, tanto di cappello!), devi solo scrivere di te. Insomma, elimina qualsiasi ansia da prestazione perché non è questo il caso di fissarsi (o peggio: bloccarsi), qui è importante aver voglia di cominciare. Per aiutarti a dare il “calcio d’inizio” ecco qualche piccolo consiglio:

  • stacca tutto e inizia a scrivere
    difficilmente riuscirai a superare il “blocco dello scrittore” se non fai un po’ di silenzio. Spegni lo smartphone, chiudi tutte le app sul computer (se scrivi al computer) e lascia che la mano (o le dita) faccia da sola. Se proprio non succede nulla prova a descrivere, per iscritto, quello che stai provando, cioè il fatto di voler scrivere ma non trovare un argomento per iniziare
  • dai spazio alla creatività
    la biografia classica va in ordine cronologico ma non è detto che tu debba seguire il criterio temporale. Puoi tranquillamente scrivere la tua storia per capitoli di altro genere: puoi decidere di organizzare il tutto in emozioni (nel capitolo della gioia elencherai gli episodi che associ alla gioia e così via per l’imbarazzo, la sorpresa…), in viaggi, in amori, in amicizie… Insomma: se la prospettiva di una crono-storia ti blocca, vai oltre e inizia a scrivere seguendo logiche differenti
  • inizia dal primo episodio che ti viene in mente
    questa è un’ottima tecnica per “rompere il ghiaccio”: scrivi del primo episodio della vita che ti arriva alla mente, descrivi i fatti, descrivi le sensazioni, descrivi il modo in cui ti senti mentre lo ricordi. Il pensiero va spesso per analogia e sbloccarti in questo modo potrà dare il via a un fiume di ricordi da raccontare
  • scrivi per 10 minuti
    in alcuni casi darsi un tempo prestabilito per scrivere porta a essere produttivi. Se non riesci a scrivere prova a definire un tempo preciso per farlo, basta uno slot da 10 minuti
  • scrivi a penna
    può sembrare una cosa strana da leggere su un sito web ma è un consiglio sensato perché l’atto di scrivere con la penna attiva una serie di meccanismi motòri e cerebrali che possono dare impulso alla tua vena creativa.

 

Una curiosità sull’autobiografia: è terapeutica

Difficile a credersi ma fra gli effetti incredibili del mettersi a scrivere la propria storia c’è anche quello della guarigione. Esistono corsi di scrittura terapeutica rivolti a persone che affrontano malattie serie o invalidità ed esiste anche una “medicina narrativa” che fa del racconto uno strumento di cura.

Ok, adesso basta leggere. 3… 2… 1… Scrivi!

PS: se poi ci prendi gusto, sappi che molte persone, quando scrivono la propria autobiografia coinvolgono coloro che hanno preso parte agli avvenimenti narrati. Se racconti di quel viaggio avventuroso in motorino, prova a chiedere a chi viaggiava con te di aggiungere la sua versione della storia. Ne vedrai (anzi: leggerai) delle belle!