Se, come molti ipotizzano, la rivoluzione del metaverso è alle porte, anche la scuola ne sarà coinvolta. Cerchiamo di capire come, partendo dai concetti-base e arrivando a esplorare le possibilità che avrai a disposizione fra qualche anno.

Partiamo dalle basi: cosa è il metaverso e che cosa si deve intendere per “virtuale”?

Il metaverso: che cosa è?

Forbes afferma che il metaverso “Non può esser definito da una sola persona o azienda, sarà definito da molti e si evolverà”. Basta questo per intuire quanto possa essere difficile tracciare una cornice esaustiva del metaverso, termine che ha origine nel lontano 1992 (si trova nel romanzo Snow Crash di Neal Stephenson) e che torna alla ribalta grazie al re-namig di Facebook in Meta, esaustività che è però necessario trovare. Ecco che, almeno per poterne capire un po’ di più, possiamo pensare al metaverso come a una sorta di universo immersivo, basato sulle tecnologie digitali, che permette di vivere esperienze iper-realistiche, totalizzanti e interattive. Per accedere al metaverso si possono utilizzare dispositivi indossabili (wearable devices) come visori 3D.
Da certi punti di vista non è sbagliato definire il metaverso come una realtà alternativa, virtuale.

il metaverso e la scuola del futuro: ragazzo con occhiali 3d e mano tesa

Una precisazione: cosa significa “virtuale”?

Perché appuntare la definizione di virtuale? Il motivo è semplice: in un contesto “liquido” e sempre più soggettivo, riuscire a capirsi non è sempre facile, in un termine come “virtuale”, ogni persona proietta desideri, aspirazioni e distorsioni. Pierre Lèvy ne “Il virtuale” ipotizza una definizione che vede la virtualità non in contrapposizione alla realtà ma intrecciata alla realtà stessa. Ciò che è virtuale non va considerato come “altro”, parallelo ma come un complesso campo di opportunità passibile di trasformazione in qualcosa di reale. Virtuale è un “processo creativo” che può essere “attualizzato” (divenire cioè realtà concreta), un campo problematico, uno scenario, appunto.
Se pensiamo al virtuale non come fuga dalla realtà ma come ampliamento creativo e problematico della stressa, possiamo immaginare una didattica del metaverso che arricchisca di possibilità la didattica di oggi; ed è questo, probabilmente, il modo più corretto di guardare alla rivoluzione che scalpita: il metaverso è virtuale perché ci apre mille possibilità, non perché ci allontana dalla realtà.

Il metaverso: una nuova frontiera per l’umanità?

Ci sono invenzioni che cambiano la storia e invenzioni – se possiamo definirle tali – che fungono da fattori abilitanti, che permettono cioè lo sviluppo di scenari poco prima nemmeno immaginabili. Fra le invenzioni che hanno cambiato la storia possiamo annoverare il motore a scoppio, il telefono, l’anestesia; la prima ha cambiato il mondo dei trasporti, la seconda le comunicazioni, la terza la chirurgia. Internet è invece un fattore abilitante, perché grazie a Internet è cambiato tutto, dalle relazioni al commercio, dalla cultura alle forme di socialità; la rete ad alta velocità è una “tecnologia abilitante” che rende possibile la cosiddetta Industry 4.0. Un fattore abilitante è quindi uno strumento che rende possibile lo sviluppo, l’uso e il funzionamento di altri strumenti, aprendo scenari nuovi. L’internet del futuro sarà fattore abilitante per il metaverso (che va specificato, al momento è più una teoria che una vera e propria realtà).
Alla domanda posta a inizio paragrafo, la risposta più probabile è un sì – magari non nell’immediato -, ci sono infatti ampie possibilità di un cambiamento epocale e collettivo.

 

Il metaverso e la scuola del futuro

Il metaverso entrerà nella scuola dalla porta principale, anzi, dal portone di ingresso, ogni mattina. Sì perché ragazze e ragazzi saranno i primi a “contaminarsi” con stilemi, logiche di fruizione e schemi di pensiero legati e influenzati dal metaverso. Il fatto è che, se non troveranno ad accoglierli una proposta consapevole di questi nuovi scenari, allora potrebbero esserci dei problemi…

Il metaverso e la didattica del futuro

Adeguarsi al nuovo paradigma non può essere considerato una questione di “mode”, metaverso è mille possibilità didattiche, ragion per cui la didattica del futuro è prima di qualsiasi altra cosa una questione di immaginazione e creatività, solo dopo di strumenti e capacità di usarli. Dalla geologia alla storia, dall’educazione fisica alla chimica, dalla fisica alla geometria, ogni insegnamento potrà avvenire in scenari in cui ci si “immerge”, con cui si interagisce, in cui ci si incontra anche al di là della vicinanza fisica. Insegnare, nell’epoca del metaverso, vorrà dire anche immaginare e creare ambienti di apprendimento fantastici, come un’esperienza al fianco di Annibale e dei suoi elefanti, con la possibilità di guardare, sentire, toccare, fare domande, modificare la scena. L’apprendimento si arricchirà di possibilità attive come quella di verificare reazioni chimiche senza rischi o di testare strutture senza il pericolo di farsi male o ancora quella di risolvere in gruppo equazioni particolarmente difficili.
Una sfida esaltante, quella che pone il metaverso, in grado di dar vita a progetti coinvolgenti, significativi e utili per chi apprende e particolarmente stimolanti per chi insegna.

Il metaverso e la scuola del futuro: vantaggi e rischi

Uno dei rischi principali di una scuola che abbraccia le possibilità rese concrete dal metaverso, è quello dell’esclusione: serviranno mezzi tecnologici che non tutti potranno permettersi, servirà tempo per sviluppare interfacce adeguate per chi soffre di qualche forma di disabilità, servirà una “dotazione” culturale che non necessariamente tutte le famiglie potranno avere. Servirà poi la costruzione di “barriere” di pensiero per evitare il rischio della dipendenza.
I vantaggi di una scuola-metaverso sono però importanti: dall’abbattimento delle distanze al protagonismo di ragazze e ragazzi, dalla scalabilità alla sicurezza, dalla possibilità di analisi dettagliata di qualsiasi elemento a quella di replicare ambienti altrimenti inaccessibili. E poi il grandissimo potenziale di coinvolgimento e l’apertura verso logiche esperienziali.

Il metaverso e la scuola di oggi: c’è già qualcosa

Roblox, Stageverse, Sandbox, Virbela, Decentraland sono alcune delle attuali porte d’ingresso nel metaverso di oggi. Altro punto di accesso è la celebre piattaforma Discord, che dovresti imparare a conoscere perché è probabile che già oggi in classe tu abbia qualcuno che utilizza Discord Hub Studenti… 😉