Portare a casa una giornata di studio e, settimana dopo settimana, concludere un programma d’esame nei tempi previsti e con la giusta preparazione, necessita di impegno, dedizione e soprattutto, di ricerca del tempo (non quello perduto!) oltre a un proprio metodo di studio. Se ci fosse una formula matematica in grado di rivelare la perfetta suddivisione del tempo (e degli sforzi) rispetto agli obiettivi da raggiungere, potremmo parlartene e chiudere l’articolo qua. Ma così non è, dobbiamo ricercare sperimentare e affinare, perché più che di quantità di ore, bisogna far in modo che il tempo (lungo o breve) sia di qualità!

 

Da dove partire?

Durante gli anni di scuola superiore facciamo esperienza nella pratica dello studio, rispetto agli anni precedenti i programmi sono più ricchi nei contenuti, negli approfondimenti, nella comprensione di un linguaggio sempre più specifico e siamo sottoposti frequentemente a verifiche. C’è chi ha sperimentato la modalità per cui la massima attenzione durante le ore di spiegazione in classe è già buona parte del lavoro svolto, c’è chi necessita di dedicare più momenti della giornata a riletture, sottolineature, approfondimenti e ripetizioni a voce.

Metodi diversi ma ugualmente validi.

 

Cambio di scena

Cosa cambia dallo studio delle superiori a quello universitario? Beh, intanto, hai scelto il filone di materie da studiare. Certo, non è detto che affronterai tutto con lo stesso mood, può capitare. Ma hai una spinta in più data da motivazione e curiosità per le nuove materie.

Poi, le sessioni di esami sono definite in un calendario annuale. Sai sin da subito quali esami sostenere, in quale periodo, la bibliografia da studiare. Hai piena autonomia nella gestione del tempo.

Tra una lezione e l’altra hai diversi ritagli di tempo per leggere e sfogliare gli appunti. Puoi parlare della materia con colleghi e colleghe che studiano davanti a un caffè o intercettare gli stessi prof. tra i corridoi dell’ateneo per chiedere informazioni.

 

Costruisci il tuo piano di studio

Se volessimo associare il metodo di studio alle costruzioni Lego, emergerebbero spunti fondamentali per organizzare il tempo. Auto-motivazione e autonomia nella gestione del tempo sono alleati preziosi per affrontare una giornata di studio con produttività.

Ti suggeriamo altri elementi su cui riflettere per costruire il tuo piano di studio.

Memoria

Quanta ne hai? Ricordi i compleanni di tutte le persone che conosci oppure senza agenda non puoi vivere? Ecco, avere capacità di memoria abbrevia sicuramente il tempo di apprendimento delle nozioni.

Materiale di studio

Ti piace studiare con gli appunti raccolti sul pc o ti affezioni ai libri e alle scritte a matita al bordo delle pagine? Qualsiasi preferenza tu abbia, raccogli e predisponi tutti i materiali in largo anticipo, per avere tutto a disposizione sin dal giorno zero della preparazione all’esame.

Studiare in solitudine oppure in gruppo?

La suddivisione dei compiti, il confronto immediato con chi, come te, sta preparando un esame può essere una buona componente per rendere produttiva la giornata di studio. Certo, dovrete trovare la sintonia e un ritmo di studio affine per arrivare al traguardo ma i vantaggi saranno tangibili.

A casa o in aula studio?

C’è chi crede che a casa si perda tempo, tra spostamenti vari dalla stanza alla cucina, e sia meglio l ‘aula studio per condividere tutti in silenzio, come in un grande rito collettivo, lo stesso destino.

Mattina o sera?

Hai lo sprint con la luce del mattino e ti senti che potresti scalare l’Everest? Oppure per te si potrebbe agire solo dal tramonto in poi? Dimmi cosa ti piace e ti dirò quando studiare.

 

Miti e teorie

Raggiungere il successo attraverso l’impegno e – soprattutto – con quali strumenti è una questione che tocca la vita di chiunque ed è oggetto di diversi studi. Dallo sport alla psicologia, fino alla sociologia, ma qui andiamo oltre e tiriamo in causa persino la mitologia. Non solo: per te un accenno al cosiddetto “flow” (stato in cui ti auguriamo di trovarti ogni volta che studi!).

Milone di Crotone

Mione è stato il più famoso atleta greco dell’antichità, celebre per il numero di vittorie ottenute nelle gare di Olimpia. I suoi allenamenti, secondo la leggenda, si basavano su un principio di progressività e adattamento. Nella pratica ogni giorno sollevava sulle spalle un vitellino e aspettava che l’animale crescesse per ripetere l’allenamento. La “scheda” prevedeva di aumentare costantemente il carico (il peso del vitello), in modo che il corpo si adattasse diventando ogni giorno più forte.

Non dovrai sollevare alcun vitello, chiaro. Il punto è: imitare Milone, ad esempio cominciando il programma di studio, in anticipo, con poche ore di studio al giorno e aumentando la mole fino al giorno dell’esame. Il metodo di Milone potrebbe rivelarsi un metodo valido.

Teoria del flusso

Come sostiene lo psicologo ungherese Mihály Csíkszentmihályi: “Quando siamo attivi e impegnati in qualcosa di rilevante che possiamo raggiungere il nostro picco emozionale e mentale. I momenti migliori delle nostre vite […] sono quando il corpo e la mente di una persona sono portati al proprio limite in uno sforzo volontario per realizzare qualcosa di difficile e meritevole”.

Emerge un altro elemento importante da queste parole: la concentrazione. La concentrazione è una continua lotta contro sé stessi e contro la naturale propensione a rispondere a tutti gli impulsi che ci circondano.

Quindi cosa ci spinge a concentrarsi e come mai è così importante nella ricerca di un metodo di studio?

Secondo la teoria del flusso (flow) elaborata da Csíkszentmihályi: la completa immersione in un compito che può essere vissuto durante lo svolgimento di attività, ci restituisce uno stato psicologico soggettivo di massima positività e gratificazione.

In relazione all’attività-studio, la totale concentrazione immersiva, tale da dimenticare tutto il resto, è uno stato, che non solo si rivela proficuo ai fini dell’apprendimento, ma restituisce a livello emozionale input positivi e maggior determinazione per il raggiungimento dell’obiettivo. Infatti, la capacità dell’essere umano di rimanere in stato di flusso ha un forte impatto sulla sua felicità, sostiene Csikszentmihalyi

Concentrarsi può rendere felici. Non ci credi? Guarda cosa succede a Michael Jordan quando raggiunge il flow durante la partita del 1986 tra Boston Celtics e Chicago Bulls.

 

Hai mai sentito parlare di CFU?

Nel sistema universitario a ogni esame è associato un numero di CFU (Crediti Formativi Universitari) che stimano quantitativamente il tempo di lavoro necessario a completare l’attività. Un singolo CFU corrisponde a circa 25 ore di lavoro: lezioni, esercitazioni e studio. Gli esami hanno in questo modo un peso diverso e puoi avere idea, più o meno, del tempo di preparazione di ciascun esame a seconda dei CFU. Utile per il tuo piano di studio, no?

 

A fine lettura, avrai capito che non c’è una metodologia esatta e valida per chiunque.
Ci sono però spunti e riflessioni che possono aiutarti. E più passa il tempo e ti dedicherai allo studio, più riconoscerai le tue qualità, acquisendo competenze e perfezionando le tecniche migliori per te. Di questo siamo certi.

 

Buon studio e… trova il tuo flow 😉. E poi torna qua e facci sapere quante ore dedichi allo studio in una giornata-tipo!