La capacità di gestire il tempo è fondamentale per affrontare con successo l’università. Per questo i principi del Time Management sono risorse importanti per chiunque voglia arrivare al termine di un percorso di studi complesso e impegnativo come quello che porta alla laurea.

Saper organizzare il tempo migliora il rendimento

“Gli studenti che hanno buone capacità di gestione del tempo tendono ad avere un rendimento scolastico più elevato mentre una diminuzione delle capacità di gestire il tempo potrebbe portare a una riduzione dei risultati”, questo dicono alcune ricerche. Ci sono università come  quella della Georgia e quella del Southern Queensland, che dedicano approfondimenti specifici al Time Management per lo studio, considerandolo una risorsa indispensabile per studenti e studentesse.

Time Management per studiare, perché?

L’idea di usare strategie e strumenti per gestire il tempo, con lo scopo di migliorare i risultati di studio, può far storcere la bocca a qualcuno ma il Time Management non va considerato come qualcosa che sostituisce la volontà; sfruttare questo approccio non significa essere incapaci di studiare, significa invece imparare a studiare meglio.

Time Management per studiare, il problema dell’attenzione (e della memoria)

Viviamo un’epoca in cui l’attenzione e la capacità di mantenere a lungo il focus mentale su qualcosa sono continuamente minate da stimoli, notifiche, “bisogno” di controllare se si è persa la connessione. Questa situazione impedisce, spesso, quella quiete interiore che è condizione necessaria all’apprendimento; il vorticoso rincorrersi di azioni, reazioni, aspettative e routine di verifica socio-mediatica forma uno stile di pensiero che è l’antitesi dell’approccio analitico fondamentale per lo studio. L’interazione con i social network coinvolge un’area del cervello chiamata mesencefalo inducendola al rilascio di dopamina (che genera gratificazione). La dopamina viene prodotta perché il cervello si aspetta una ricompensa, che avviene sotto forma di “like”; quest’aspettativa lascia poco spazio alle logiche di controllo razionale, ragion per cui si inizia a sviluppare una sorta di dipendenza e verso l’interazione compulsiva con lo smartphone.

L’uso continuo dei device ha anche altri effetti, per esempio quello di impoverire la memoria (ne abbiamo sempre meno bisogno). A questo proposito Marzia Baldereschi (Istituto di neuroscienze del Cnr) ha sintetizzato con precisione gli effetti sulle capacità di memorizzazione: “È come se tenessimo alcune funzioni cerebrali a riposo e il non-uso atrofizza”.

Una curiosità: esiste una parola, “nomofobia” che significa “NO Mobile Phone PhoBIA”, coniata per indicare la paura di non essere raggiungibili al telefono…

In un contesto del genere, anche se non si è smartphone-addicted, è chiaro che saper regolare il tempo e ciò che si fa nel tempo, diventa importante più che mai.

Time management per studiare: decidere le priorità

Uno dei primi effetti positivi di un approccio alla gestione del tempo è quello di imparare a valutare le priorità. Decidere di fare uno schema di ciò che si dovrà portare a termine nella giornata o nella settimana, porta con sé il bisogno di definire quali siano le cose importanti e quali siano le cose meno urgenti. Questo processo induce a fermarsi, riflettere e investire su alcune attività disinvestendo su altre; si tratta di qualcosa che è tutt’atro che banale e che probabilmente studenti e studentesse in età da università hanno fatto poche volte nella vita. Definire una gerarchia dell’importanza diventa un primo passo per fare chiarezza sugli obiettivi e su impegno e tempo necessari per portarli a termine. Stabilire priorità è quindi un modo per crescere ed essere più consapevoli.

Time management per studiare: addio multitasking

Mettere in fila, una dietro all’altra, le attività da fare, significa impegnarsi a seguirle in modo sequenziale, evitando il cosiddetto multitasking che è poco efficiente (fare 2 o 3 attività assieme richiede più tempo di quanto ne si impieghi a farle in sequenza) e non rispetta il bisogno della mente di concentrarsi su un compito alla volta. Altro dato da tener presente è quello che implica la scarsa qualità: in multitasking si commettono più errori!

Time management per studiare: qualche consiglio

  • definire obiettivi e priorità
    ci sono cose importanti e urgenti, queste hanno la massima priorità, sono quelle da fare subito; le altre si possono classificare per livello di importanza e urgenza, andando di conseguenza
  • affrontare subito le cose più impegnative
    procrastinare non è una tecnica di Time Management, dare priorità alle cose difficili o noiose è un modo per affrontarle al meglio e alleggerirsi prima
  • programmare le pause
    nella pianificazione del tempo non deve mancare uno schema per le pause, da rispettare in modo rigoroso
  • fare solo una cosa alla volta
    dovendo rispettare quello che in inglese si chiama scheduling, si è costretti a fare una cosa alla volta, nello studio questo modo di procedere è fondamentale e per la mente significa evitare una fonte di stress (perché tutto appare sotto controllo e soprattutto non si è di fronte all’onere cognitivo di effettuare una scelta in ogni istante)
  • eliminare le fonti di distrazione
    quando ci si concentra su un compito alla volta è più facile farsi forza e decidere di spegnere lo smartphone o disconnettersi dai social network, garantendo più efficienza alle prestazioni del cervello
  • migliorarsi imparando
    con la pratica si impara a conoscersi più a fondo e a stimare correttamente l’impegno necessario per fare le cose.

Time management per studiare: gli strumenti

Una lavagna, un foglio, un calendario online, una parete di fogliettini adesivi… qualsiasi strumento può essere quello giusto. In questo caso è l’attitudine individuale a fare la differenza, ognuno può decidere in piena autonomia. Ciò che è importante è che ci sia qualcosa di scritto, fare tutto “nella propria testa” non è mai una buona strategia. In aggiunta è utile sapere che quando si “spunta” un compito appena fatto, si ha una sensazione di piacere e la convinzione con cui si persegue il Time Management si rafforza.

Time management per studiare: si può sempre imparare, anche a scuola

Dare a una classe i rudimenti della gestione del tempo equivale a completare la formazione di studenti e studentesse con una meta-abilità decisamente utile per proseguire gli studi ma anche per acquisire un approccio più organizzato nella vita di tutti i giorni. Programmare – se gestito in un contesto sereno e aperto – non diventerà mai una dipendenza, anzi, diventerà una piacevole abitudine. Di fronte a coloro che rivendicano il diritto all’improvvisazione, si potrà sempre ribattere che quando si è organizzati… si improvvisa meglio!