Alla viglia dell’ultima trasferta dell’anno per Orientazione, mentre prepariamo il trolley, una riflessione che parte proprio dal bagaglio, anzi da come si prepara un bagaglio perché metter le cose dentro a una valigia è un po’ come fare orientamento…

 

C’è qualcosa di magico nell’automatismo con cui le mani preparano una valigia, quell’ennesimo bagaglio per l’ennesimo viaggio. La magia è nel fatto che non c’è bisogno di pensare, sono le mani che pensano, decidono, agiscono. Le mani vanno da sole, la mente vaga, pronta per incontrare sogni, dubbi, aspirazioni, progetti, speranze e… opportunità.

 

Il viaggio è da sempre una metafora feconda, ricca di spunti e di letture affascinanti. Secondo una delle letture (del fenomeno viaggio) più in voga, non importa quale sia la meta perché ciò che conta è viaggiare. Bello, fantastico, fa sognare ma – purtroppo – questa modalità di leggere il viaggio non è declinabile nel concreto della vita di chi, più o meno a cavallo dei vent’anni, deve decidere cosa fare del proprio futuro; men che mai per chi, attorno agli “anta” (o anche dopo) ribalta le carte in tavola e sceglie di rimettersi in gioco. In questi casi il viaggiare in sé rischia d’essere un limite, se non una vera e propria scelleratezza.

ragazza con una valigia aperta

L’orientamento, ovvero il viaggio consapevole

Il viaggio è una splendida metafora per l’orientamento universitario, a patto che si tratti di un viaggio con una meta (o almeno una direzione) e che sia intrapreso con la giusta preparazione. Il viaggio è metafora dell’orientamento ma solo se è un viaggiare consapevole. Quella cosa romantica e avventurosa che si fa nei film, imbarcarsi sul primo volo disponibile affidandosi al fato, non è applicabile all’università. Proviamo solo a immaginare cosa potrebbe voler dire immatricolarsi al primo corso in cui ci si imbatte senza sapere cosa sia, senza sapere se possa incontrare le nostre attitudini, senza sapere cosa comporti, senza conoscere quale preparazione di base sia richiesta, senza sapere quali siano le professioni verso cui si aprono strade. Anche lì potremmo dire che l’importante è viaggiare? Anche lì potremmo dire che una meta, un punto di arrivo, una direzione sono qualcosa di accessorio? Beh, no, decisamente no, le implicazioni sono ben altre quando si parla di anni di studio, sacrificio, impegno e progetti di futuro; il semplice viaggiare non esaurisce la complessità di quell’esperienza di vita che si chiama università. La nostra lunga storia con l’orientamento ci suggerisce poi di considerare che…  per ogni destinazione c’è un bagaglio giusto e che un paio di mani esperte sono un supporto indispensabile per capire cosa mettere o non mettere in valigia.

 

L’orientamento come bagaglio indispensabile per viaggiare

A ragazzi e ragazze che chiedono un supporto per quella cosa bella e delicata che è scegliere l’università, possiamo offrire la magia delle nostre mani, quelle che in questi minuti preparano l’ultima valigia dell’anno. È probabilmente quello di cui hanno bisogno per affrontare un viaggio in cui all’avventura è riservato un posto importante, un viaggio in cui improvvisare è possibile perché c’è la consapevolezza di una direzione, la sicurezza che mani sapienti hanno aiutato a mettere in valigia tutto il necessario. L’orientamento è questo, avere il necessario. Al resto pensa l’individualità di ognuno, il resto è quella parte di viaggio che si scrive passo dopo passo, raccogliendo spunti da ciò che accade e trasformandoli in opportunità. Chi fa orientamento aiuta studenti e studentesse a capire quale sia il viaggio adatto a ciascuno (un motto popolare nel settore dice: “Se non sai dove andare, non posso aiutarti ad arrivare…”), l’orientamento attiva le persone, le mette in grado di scegliere e le aiuta a preparare il bagaglio più adatto; l’orientamento affianca ma non sostituisce; le nostre mani sono a disposizione per aiutare a capire dove andare, non per prendere decisioni.

 

L’ultima valigia del 2022: Milano

Con questo viaggio saranno attorno a 4.000 i Km percorsi negli ultimi 12 mesi per incontrare scuole e università, un carnet di viaggio ben più ricco se si considerano anche gli incontri virtuali. Lunedì 19 dicembre saremo nell’Aula Magna di via Festa del Perdono, all’interno di una bella iniziativa del COSP (Centro funzionale di Ateneo per l’Orientamento allo Studio e alle Professioni) dell’Università degli Studi di Milano Statale. Parleremo di competenze, di come accedere al sistema universitario, di come funzionano i test, di valutazione, di TOLC e naturalmente di Orientazione. Abbiamo una scaletta, o meglio uno Zibaldone che tocca i punti necessari ed essenziali, il resto della storia lo scriveremo assieme a chi parteciperà all’incontro, improvvisando, ascoltando e trasformando ciò che accadrà in opportunità. Come si fa nei viaggi più belli, quelli in cui si parte sapendo che mani sapienti hanno messo in valigia ciò di cui, per viaggiare, non si può fare a meno.