Studiare per passione

“Se vuoi costruire una nave non devi per prima cosa affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro. Ma invece prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave.” Antoine de Saint-Exupéry. Il piccolo principe, 1943.

Magari c’è qualcuno che sin da subito sa di cosa ha sete, c’è chi invece ci arriva col tempo, col metodo, l’esperienza a capire ciò che più gli dà gratificazione ed entusiasmo.  Questa distinzione si nota chiaramente in ambito scolastico: ci sono alunni e alunne che riconoscono presto una passione verso una o l’altra materia; e c’è chi sembra studiare solo per dovere, perché l’oggetto di studio non suscita interesse o il metodo di apprendimento non mette in risalto le qualità. Esiste allora un modo che faccia appassionare e approfondire nozioni e materie sulla spinta di un vero interesse e non solo perché percepito come dovere?

Come abbiamo già avuto modo di approfondire nell’articolo sugli stili di apprendimento, non esiste un’unica modalità. Nelle scuole si ripropone spesso lo schema di insegnamento che si basa sulle intelligenze multiple. Chi fa ricerca sulle facoltà cognitive in età scolastica porta avanti, in alternativa, la teoria secondo cui a personalità cognitive diverse corrispondono stili di apprendimento diversi, e scuole e università si stanno muovendo sempre più in questa direzione (se vuoi approfondire scarica la guida agli stili cognitivi).

 

Passioni, stili, studio

Ognuno nutre interesse verso qualcosa e ha la propensione a voler conoscere una teoria, il funzionamento di una galassia, il contenuto di un libro, il processo di vita di una pianta, una forma geometrica. Allo stesso tempo ognuno è predisposto ad apprendere in modo differente secondo schemi cognitivi definiti, qualunque sia l’oggetto di studio. Quindi, alla domanda: “Chi ha passione per lo studio?” si trova risposta nella stessa etimologia della parola studiare.

Studère, dal latino, significa dedicarsi all’apprendimento, applicarsi e approfondire, sia – più filosoficamente – “amare”, quindi indica predisposizione alla diligenza, alla cura, al desiderio e alla passione. Capiterà in ambito scolastico o extra scolastico di studiare o dedicarsi a qualcosa: amare e desiderare di conoscere ciò che ci circonda e ciò con cui facciamo esperienza quotidianamente è insito nell’essere umano, sin dai tempi antichi.

 

Fare della passione un lavoro

E se la passione diventasse un lavoro? Svolgere quotidianamente un’attività che gratifica è un antidoto contro lo stress poiché c’è maggiore stimolo a dare il meglio di sé stessi. In questo modo si ha sempre un ritorno positivo verso le persone che ci circondano.

Per far ciò, ci vuole sicuramente caparbietà, determinazione e consapevolezza di sé stessi. E tu? Per prima cosa potresti individuare cosa ti piace, e successivamente capire come formarti e quali mezzi occorrono per raggiungere l’obiettivo.

Non aver timore di manifestare il tuo interesse, farlo è un passo per rendere la passione un lavoro, come testimonia in un’ intervista il professore di Storia medievale, Alessandro Barbero. Studioso, divulgatore, con un conclamato successo sui social, in tv, nel mondo dei podcast, continua a riempire intere aule raccontando la storia con una tale passione e vivacità da risultare magnetico per chiunque, interessato o meno alla materia. Un chiaro esempio di chi si appassiona e restituisce a chi beneficia del suo lavoro, un senso di leggerezza e profonda dedizione verso ciò che si ama.

Non solo Barbero: Elena racconta in un’intervista che è riuscita a unire la sua passione per la matematica e per la scrittura creandosi uno spazio nel settore della comunicazione, per divulgare e parlare di matematica con un linguaggio accessibile a diversi tipi di pubblico. Come Elena ci sono molte storie di persone che attraverso la creatività hanno trovato l’opportunità di tracciare un percorso personalizzato di lavoro. Puoi trovare altre storie come quella di Elena sul portale Orientazione, nella sezione Storie professionali.

 

E se la passione svanisce?

Bisogna aver cura per le cose che si amano per fare in modo che siano durature nel tempo. Sì, seguire le passioni dovrebbe essere la linea-guida per ciascuno ma non è sempre così. Anche le passioni mutano o semplicemente… svaniscono. In questo caso guardati dentro e via con la ricerca di nuovi orizzonti!

 

Non sempre si può trasformare la passione in lavoro

Tieni presente che non sempre è possibile fare della passione un lavoro. Se ti capiterà di svolgere attività diverse dalla tua passione ricorda di guardare il bicchiere mezzo pieno perché la soddisfazione per ciò che fai è qualcosa che, con l’atteggiamento giusto, potrai trovare sempre.

Poi, chissà… magari il percorso di studio o il lavoro che farai ti appassioneranno oltre ogni aspettativa. L’importante è guardare il bicchiere mezzo pieno, perché quando la sete si risveglia c’è bisogno di acqua!