Dopo aver approfondito i benefici, la bellezza e le curiosità del cucinare, il viaggio fra le cose che potresti decidere di fare al primo anno di università prosegue con il volontariato.

Se non hai attitudine per pentole e fornelli o se hai voglia di fare anche altro, il volontariato è qualcosa di straordinario in cui imbattersi. A ogni persona (anche chi scrive questo post e anche tu che stai leggendo) può capitare di trovarsi in situazioni di bisogno (e in questi casi incontrare un aiuto è davvero fondamentale) ma soprattutto ogni persona può dare una mano, e per farlo non servono i superpoteri!

5 cose da fare al primo anno di università: fare volontariato

Fare volontariato

“Una cosa che hai può esserti portata via. Ma quando tu dai, ecco, l’hai data. Nessun ladro te la può rubare. E allora è tua per sempre”, questo faceva dire James Joyce in Exiles allo scrittore Richard Rowan. In questa frase c’è tutto del volontariato, anzi, forse manca qualcosa: chi fa volontariato fa qualcosa di importante per sé, prima di tutto. Il volontariato oggi gode di uno status particolare e, se può essere fatto a titolo personale, è importante tu sappia che ovunque sul territorio italiano puoi trovare associazioni che ti permettono sia di fare piccoli gesti, sia di partecipare a grandi progetti. Da non dimenticare mai, se deciderai di dedicare un po’ del tuo tempo agli altri, la formazione: fare volontariato non significa aiutare una volta nella vita qualcuno in difficoltà ad attraversare la strada; fare volontariato significa sapere come entrare in relazione con chi si aiuta, sapere cosa fare, sapere come farlo, conoscere i limiti del proprio agire, sapersi fermare in tempo. Detto ciò, la possibilità di dare è una delle fortune più grandi che si possano avere nella vita.

I benefici del volontariato

Sono diverse le ricerche che hanno indagato sui benefici del volontariato e al di là dei singoli aspetti su cui si sono focalizzate, si può dire che c’è una conclusione univoca: fare volontariato migliora la salute, rafforza l’equilibrio e dà un incredibile impulso alla felicità. Su quest’ultimo punto è bene sapere che l’esperienza del volontariato può avere effetti sulla sfera ormonale e l’attività cerebrale, è per questo che rende – letteralmente – più felici. Da mettere in luce, anche, che facendo volontariato ci si sente di utilità, si comprendono i propri punti di forza, si evita il rischio di depressione e si costruiscono straordinari rapporti umani.

La bellezza del fare volontariato: l’esperienza e i consigli di una volontaria

Cristina Galasso è da anni volontaria sia in ambito sanitario, sia presso la Casa della donna di Pisa. Oltre a questo è una delle più esperte comunicatrici sociali che si possano trovare in giro. È con lei che abbiamo chiacchierato sulla bellezza del fare volontariato.

 

Nella tua esperienza, fare volontariato, come cambia le persone?

Ti fa sentire utile, ti offre l’opportunità di fare la differenza, di cambiare le cose, di migliorare la tua vita e quella degli altri. E poi è una grande occasione per conoscere altre persone, altri mondi, vite, esperienze. Fare volontariato aiuta a sviluppare empatia, migliora la capacità di lavorare in gruppo e far fronte alle difficoltà. Non solo: può aiutare a superare un’esperienza dolorosa (aiutare gli altri è spesso un modo per aiutare sé stessi), e può essere anche l’occasione per ampliare conoscenze e competenze, scoprendone o costruendone di nuove.

 

Quali sono gli errori da non fare se si vuole iniziare a far volontariato?

Pensare che siccome è un’attività gratuita, allora può essere fatta senza particolare impegno e organizzazione. Il volontariato può essere un’ottima opportunità di formazione e conoscenza ma, anche se non è un lavoro, ha bisogno di impegno, preparazione e organizzazione.

 

Cosa provi tu quando fai volontariato?

Mi sento utile e sento di vivere una vita più piena e attiva. Talvolta però sento un po’ di frustrazione perché vorrei che il mio impegno portasse subito a risultati concreti, e non sempre è così. Quando si fa volontariato, così come altre attività che richiedono impegno, è importante darsi tempo, avere pazienza, ascoltare, sapersi adattare.

 

Ci sono persone a cui è sconsigliabile far volontariato?

È un’attività che fa bene a qualsiasi età e a tutte le tipologie di persone, indipendentemente da formazione, contesto sociale o culturale. Basta trovare l’attività che più si adatta ai propri interessi, alle proprie passioni o necessità. Sì, perché fare volontariato può essere anche una necessità, un bisogno: per esempio di socialità o di sentirsi utili, oppure di provare a cambiare ciò che intorno a noi non ci piace o ci fa soffrire.

 

Che consigli puoi dare a chi vuole iniziare?

Scegli un ambito, una causa che ti interessa o comunque ti appassiona; cerca un’associazione attiva in quell’ambito; offri il tuo tempo e le tue capacità con umiltà, impegno e capacità di ascolto.

 

La cosa più strana che ti è capitata in tanti anni di volontariato?

Più “strana”? Non saprei… C’è però qualcosa di inaspettato che posso raccontare, quello sì: l’aver scoperto aspetti di me che non conoscevo, aver incontrato persone che mi hanno dato fiducia verso il futuro, aver costruito relazioni che mi hanno resa migliore.

 

Impegno, costanza, studio, umiltà… quali sono le cose più importanti per i volontari/e?

Impegno e umiltà, senz’altro.

 

In molte attività ci sono momenti critici, per la tua esperienza, c’è una “crisi” comune a tutte le persone che fanno volontariato?

Se si fa volontariato da un po’ di tempo, soprattutto in ambiti difficili (per esempio in contesti di emergenza o sofferenza) si può correre il rischio di cadere nel cosiddetto burnout: si vorrebbe fare di più o si ha l’impressione di non fare abbastanza; a quel punto il rischio è di sentire solo fatica e insoddisfazione. In questo caso è importante rallentare, prendersi una pausa, accettare i propri limiti, imparare a gestire le proprie forze: formazione e lavoro in gruppo sono fondamentali.

 

Il volontariato è argomento profondo, che fa riflettere e invita a porsi domande. Nel prossimo post parleremo di un’attività molto diversa ma altrettanto interessante. Ricorda che la troverai qui su Orientazione esattamente fra 7 giorni.

Grazie per aver letto fino a qui e nel frattempo, se queste righe hanno “mosso” qualcosa dentro di te… beh, segui il brivido e guardati attorno, potrebbe nascere la voglia di dare una mano!